Ti è mai capitato di pensare ad un tuo collaboratore e dire “se potessi tornare indietro non lo assumerei”? Se ti riconosci in questa frase leggi questa storia d’orrore capitata ad un mio amico e cliente, Marco. Non potrà cambiare il tuo passato ma di sicuro ti sarà utile per il futuro.
PRIMA FASE: euforia
Un paio di mesi fa il mio amico Marco, Responsabile delle Operations di una grande azienda era molto soddisfatto e speranzoso. Infatti finalmente dopo aver atteso qualche settimana era giunto il fatidico giorno in cui nel ruolo di Responsabile del suo Team dell’Ufficio Tecnico, iniziava il suo percorso lavorativo un nuovo dipendente, figura chiave e rilevante come ben si può immaginare.
Le aspettative erano alte, l’acquisizione di un’importante commessa non permetteva di perdere tempo prezioso, e il nuovo entrato avrebbe dovuto mettere al riparo Marco da qualsiasi inconveniente. La selezione, seguita da una Società di R&S del personale era stata chiusa velocemente, visto che era necessario inserire al più presto possibile, ed era bastata solo una telefonata sbrigativa al responsabile di selezione per spiegare la job del candidato ricercato.
Marco si accorge di essere incappato in una assunzione sbagliata
SECONDA FASE: delusione e preoccupazione
Oggi, a due mesi dall’inserimento Marco ha un diavolo per capello. Il nuovo dipendente, che gli era stato presentato come un professionista esperto nel suo ruolo, persona di carisma con forti doti di team building, stenta ad inserirsi nel gruppo e soprattutto non viene riconosciuto come leader perché evidenzia un carattere piuttosto scontroso ed introverso, pare confuso, poco organizzato e soprattutto ha nei confronti dei colleghi che dovrebbe gestire un atteggiamento aggressivo che a volte sfocia in qualche scatto d’ira. In più non riesce a trasferire in maniera corretta le informazioni che il suo team dovrebbe seguire. Un mezzo disastro!!! Gioco forza non può che scattare il non superamento di prova. Dopo tanto aspettare…… Pazienza, Marco pensa che tanto con una telefonata in Agenzia presto gliene troveranno un altro migliore.
Certo Marco, per rimediare ad una assunzione sbagliata basta una telefonata, ma sei sicuro che te ne troveranno un altro e che sia finalmente quello giusto?
Forse sì, forse no, potremmo dilungarci per un bel pezzo, ma non è quello che ci interessa per il momento, avremo modo di approfondire anche questo aspetto. Quello che mi preme dirti è che ti sei mai fermato a quantificare in termini di tempo perso ed anche di denaro quanto ti sia costato un inserimento mal riuscito? E sia, facciamoli questi conti.
CONTI IN TASCA E SOLUZIONI
Tempo perso: è vero, ti è bastata una sola telefonata e una descrizione approssimata della figura ricercata, quindi ti sembra di aver perso pochissimo tempo. Dall’altra parte il selezionatore ha solo percepito la tua ansia e la tua fretta, si è appuntato in fretta 4 note e prima che aprisse bocca per chiederti qualche lume in più avevi già chiuso la comunicazione. Chiaramente ti ha presentato (abbastanza) in fretta e furia quello che aveva a disposizione, verificando in maniera approssimativa se le competenze potevano essere quelle giuste o meglio, quelle che tu avevi effettivamente nella tua testa e che per mancanza di tempo non avevi potuto esplicitare. Chissà, anzi senza chissà, sono sicura che se tu avessi avuto qualche decina di minuti in più, magari seduto di fronte a lui, senza ansia e senza tanta fretta, avresti potuto fornire una descrizione più completa, avresti potuto toccare aspetti importanti e particolareggiati che dovevano costituire il bagaglio completo di chi stavi cercando. Stai sicuro che lo stesso selezionatore con alcune domande mirate ti avrebbe aiutato a delineare perfettamente il profilo giusto per la tua squadra. Pensavi di aver guadagnato tempo? Pensa quanto ne hai perso in più per seguire il candidato nel suo inserimento, per tentare invano di integrarlo al gruppo, per dargli le informazioni necessarie al compimento del suo ruolo. Ore e ore del tuo prezioso lavoro e di quello dei tuoi collaboratori per rimanere con un pugno di mosche in mano e con la frustrazione di dover ricominciare tutto da capo, dovendoti oltretutto sorbire le rampogne dei tuoi diretti superiori.
Denaro perso: il tempo si sa è denaro… ed in questo caso non è solo percezione. In più, se questo non bastasse vogliamo affondare il coltello nella piaga e parlare di denaro vero? Questa selezione, andata a male, non è “a gratis”, ha un costo e pure alto, considerando che la figura che hai tentato invano di inserire è di un certo rilievo e la fee riconosciuta alla Società di selezione è stata bella corposa. Hai perso denaro per formarlo e per retribuirlo (lo avrai dovuto pur pagare per i pochi mesi in cui in qualche modo ha lavorato no? ). “Cornuto e mazziato” come si suol dire. In più se non bastasse , “ci sta” pure il rischio che un rallentamento dei lavori, con conseguente ritardo dei tempi della consegna commessa, porti a dover risarcire eventuali penali previste dal contratto, e giù altre migliaia di Euro! Ah dimenticavo di terrorizzarti con un altro effetto collaterale assolutamente non trascurabile: se il defenestrato fosse un po’ più rompiscatole del dovuto potrebbe anche chiederti i danni per il non superamento di prova, visto che ritiene di essere un genio della lampada e non si capacita di essere stato lasciato a casa. E la tua azienda paga!!! Un altro mezzo disastro caro Marco, che avresti potuto evitare spendendo solo un pochino in più del tuo tempo al momento dell’affidamento della ricerca. Di sicuro obietterai che la società di R&S te ne troverà presto un altro. Può essere, ma non è sicuro e potresti o non trovare la figura giusta nei tempi previsti od incappare in un altro flop. Intanto il tempo passa e la data consegna lavori si avvicina…. A meno che tu non pensi a quanto detto sopra e non ti sieda davanti ad un selezionatore dedicandogli un po’ di più del tuo prezioso tempo. Caro Marco pensaci bene, almeno il problema dell’affidamento di una ricerca potresti non averlo più.